Dott.ssa Anna Bernabei

Dott.ssa Anna Bernabei

La menopausa è una tappa inevitabile della vita di qualunque donna che spessoporta con sé una serie di cambiamenti che coinvolgono la sfera psichica, quella sociale e affettiva e soprattutto quella fisica.

Le ossa e i muscoli sono tra le parti del copro che risentono maggiormente dell’arrivo della menopausa.

L’osteopenia in menopausa

L’osteopenia è la riduzione della massa ossea, da considerarsi (entro certi limiti) una fase naturale del processo di invecchiamento.

Il tessuto osseo, con il passare del tempo, subisce una progressiva riduzione sia quantitativa sia qualitativa, da cui derivano ossa più deboli.

Si tratta di una problematica diffusa tra i soggetti di età superiore ai 50 anni.

Durante i primi 30-40 anni di vita la massa ossea tende a rimanere stabile e l’osteogenesi (il processo di formazione del nuovo tessuto osseo) è ben regolato ed equilibrato.

Dopo i 50 anni, specialmente in seguito alla menopausa, le cellule responsabili dell’osteogenesi riducono la loro attività.

Diversi tipi di osteopenia

Spesso l’osteopenia si presenta negli anni immediatamente successivi alla menopausa ed è dovuta al calo degli estrogeni (ormoni femminili), necessari anche per un corretto funzionamento del metabolismo osseo.

In tal caso (osteopenia dovuta agli squilibri ormonali) si parla di osteopenia porotica, ovvero legata alle alterazioni di quegli ormoni che garantiscono l’equilibrio tra la produzione e il riassorbimento osseo.

Un’altra forma di osteopenia è quella malacica, quando seppur prodotta regolarmente la matrice dagli osteoblasti (che si occupano, appunto, della formazione del nuovo tessuto osseo), questa non si arricchisce di sufficienti sali di calcio. Si manifesta come rachitismo in età infantile e osteomalacia in età adulta.

Vi sono, poi, l’osteopenia displastica e l’osteopenia necrotica, caratterizzate rispettivamente da un’osteogenesi alterata in fase precoce e da alterazioni micro circolatorie locali (osteonecrosi).

Le cause dell’osteopenia e i sintomi che ne derivano

L’osteopenia ha un’eziologia multifattoriale – come visto precedentemente – ma le cause principali sono

  • invecchiamento
  • post menopausa
  • fattori genetici.

Inoltre, a incidere in modo significativo sull’insorgenza della patologia ci sono molteplici fattori legati, invece, allo stile di vita del soggetto, per esempio:

  • scarso esercizio e stile di vita sedentario
  • elevato consumo di alcoolcaffè, cioccolato, soda e/o bevande energetiche
  • fumo eccessivo
  • sforzi eccessivi
  • diete troppo restrittive o disordini alimentari
  • assunzione di droghe o medicinali per contrastare leucemia, linfoma, artrite, lupus, cancro o post-trapianto
  • condizioni mediche particolari (DCA, carenza di vitamina B12, cancro, asma, celiachia …).

Non ci sono particolari sintomi che permettono di risalire all’osteopenia, ma la sua presenza può essere la causa predisponente per frequenti fratture ossee, che risultano essere in questo caso molto più dolorose e difficili da far guarire spontaneamente.

Osteopenia e osteoporosi

L’osteoporosi  è una malattia delle ossa caratterizzata dalla diminuzione massiva della densità ossea, con la riduzione inevitabile della forza e l’aumento della fragilità ossea.

Spesso l’osteoporosi è uno stadio successivo dell’osteopenia, in quanto l’osso diviene sempre meno denso da diventare poroso, simile a una spugna.

Si tratta di una patologia che colpisce sia uomini che donne, ma queste ultime sono colpite prima degli altri  e in maggiore quantità, poiché gli squilibri ormonali della menopausa la portano a manifestarsi.

Per evitare che l’osteopenia degeneri in osteoporosi, si deve provvedere a una diagnosi e a un controllo periodico della propria situazione.

Curare queste patologie non è possibile, ma l’importante è fare quanto più possibile perché le ossa non si indeboliscano eccessivamente e senza l’apposita attenzione: la prevenzione risulta indispensabile.

Per questo, in particolare,  è molto importante mantenere uno stile di vita appropriato:

camminare a ritmo sostenuto per 40 minuti al giorno per almeno 5 giorni alla settimana all’aria aperta permette di mantenere un buon metabolismo osseo.

 L’esposizione alla luce solare fa la sua parte incentivando la produzione di vitamina D, indispensabile anch’essa per il metabolismo osseo.

Un corretto apporto di calcio con l’alimentazione è poi necessario per il mantenimento del buono stato di salute ossea.

Gli alimenti più ricchi di calcio sono i formaggi, ovviamente si dovrà porre attenzione a farne un buon uso senza andare ad incrementare il colesterolo: quindi i formaggi “light” saranno da preferire in quanto avranno un corretto contenuto di calcio ma un basso contenuto di grassi.

Nel caso in cui, anche con questi accorgimenti, si verifichi uno stato di osteopenia o peggio di osteoporosi, si potrà intervenire con terapie appropriate che andranno valutate di volta in volta con il proprio ginecologo.

La sarcopenia

In menopausa non bisogna pensare solo alle ossa della donna, ma altrettanta attenzione va posta alla salute dei muscoli.

Le ossa e i muscoli insieme aiutano a mantenere una corretta autonomia fisica, pertanto è indispensabile che – anche in un periodo delicato come la menopausa – sia garantita la cooperazione perfetta di tutto il corpo, a partire dai muscoli.

Anche la massa muscolare tende a ridursi con l’età, specialmente nelle donne e in particolar modo quando queste sono “entrate” in menopausa.

Perdere massa, forza e funzionalità muscolare sono tutti sintomi di una progressiva sarcopenia(dal greco “sarx”-  muscolo e “penìa” – mancanza).

Maggiore è la sarcopenia, minori sono la forza, il peso e la statura, così come peggiore sono l’osteopenia e/o l’osteoporosi.

Come rimediare alla sarcopenia?

Il movimento facilita la regolazione dei muscoli e contrasta il catabolismo muscolare e la sarcopenia, ovvero ne contrasta la perdita della massa.

Il muscolo reagisce positivamente agli stimoli a cui viene sottoposto e man mano gli diventa possibile affrontare gli stimoli in maniera migliore, come se si fosse più preparati a superare un determinato ostacolo, ad alzare un peso …

Sono molti gli approcci di esercizio fisico, che devono essere calibrati in maniera opportuna sulle capacità motorie del singolo soggetto.

Un esempio di programma di esercizio muscolare

Un esempio di un programma di allenamento per il mantenimento del tono muscolare potrebbe essere

  1. riscaldamento muscolare, fase in cui preparare il corpo all’allenamento inducendo un incremento leggero della frequenza cardiaca e di contro riducendo le tensioni muscolari accumulate.
  2. Attivazione con esercizi di aerobica, mediante esercizi che stimolano il corpo a mantenere per tempi prolungati un’attività fisica medio-alta e favoriscono l’afflusso sanguigno verso i muscoli interessati.
  3. Esercizi di forza, ad alta intensità, anche con il supporto di resistenze esterne.
  4. Defaticamento e stretching, fase in cui bisogna riportare il corpo a una condizione normale.

Si tratta di esercizi a basso impatto incentrati sulla respirazione e sull’allungamento muscolare.

Alla luce del programma si consiglia di eseguirlo per 2-3 volte a settimana e, nei giorni di “fermo” mantenere uno stile di vita attivo e prediligendo attività a basso impatto (brevi passeggiate) ma d’effetto.

Conclusioni

Come sempre la prevenzione è il miglior amico delle donne.

Quindi i controlli da fare in fase pre-menopausale sono fondamentali per cogliere queste modificazioni dovute al normale invecchiamento e mettere un freno alla loro evoluzione.

Dott.ssa Anna Bernabei – Ginecologo a Siena

Fonte: https://www.dossiersalute.com/osteopenia-e-sarcopenia-in-menopausa/