Dott.ssa Anna Bernabei

Dott.ssa Anna Bernabei

La vaginite da Candida è una infezione vaginale fungina, molto frequente, determinata solitamente da C. albicans.

  I funghi patogeni si differenziano in dermatofiti e lieviti.

Che cosa è la vaginite da Candida

Almeno una volta nella vita il 70% delle donne presenta questa infezione, e nel 40/45% dei casi si ripresenta come recidiva. 

Una percentuale molto alta (20%) va poi incontro a una forma ricorrente: cioè con comparsa di  almeno quattro episodi annui.

Le Candida è un lievito che rappresenta un gruppo di circa 150 specie e la candida albicansrappresenta circa il 70% di tutte le infezioni.

Le altre specie importanti sono C. glabrata, C. tropicalis, C. krusei, e C. dubliniensis.

Nello specifico, la Candida è un lievito ubiquitario che risiede come saprofita su cute e mucosefinché l’umidità, il calore e la riduzione delle difese locali e sistemiche forniscono un ambiente fertile per la sua crescita.

La maggior parte delle infezioni da candida interessa la cute e le mucose.

La “candida” si trova nel nostro organismo  normalmente  nella sua forma inoffensiva (spora).

Ci sono però fattori che possono determinare il passaggio della candida alla sua forma patogena(ifa) ed innescare così un’infezione.

I fattori di rischio della vaginite da candida

fattori di rischio che possono indurre questo passaggio da spore a ife, comprendono:

  • Uso di un ampio spettro di antibiotici o corticosteroidi.
  • Gravidanza.
  • Uso di un ampio spettro di antibiotici o corticosteroidi.
  • Gravidanza.
  • Indumenti intimi stretti non traspiranti.
  • Alimentazione troppo ricca di zuccheri.
  • Scarsa attività fisica.
  • Ipertono del pavimento pelvico.
  • Immunocompromissione risultante dall’assunzione di corticosteroidi e farmaci immunosoppressori, dalla gravidanza, dal diabete e da altre endocrinopatie (p. es., malattia di Cushing, iposurrenalismo, ipotiroidismo), discrasie ematiche, HIV/AIDS, o difetti dell’immunità cellulare tipo T.
  • Uso di un dispositivo intrauterino.

La vaginite da candida è rara nelle donne in fase postmenopausale, eccetto in quelle che assumono terapia ormonale sistemica.

 I sintomi comprendono:

  • perdite vaginali tipicamente bianche, accagliate tipo “ricotta”.
  • irritazione
  • prurito
  • eritema

Le perdite vaginali causate dalla vaginite devono essere, innanzi tutto, distinte dalle normali secrezioni.

Infatti in presenza di livelli di estrogeni elevati anche nelle bambine sono frequenti secrezioni normali, per esempio durante le prime 2 settimane di vita quando l’ estrogeno della madre si trasferisce al nascituro prima della nascita.

Oppure durante qualche mese prima del menarca (primo ciclo).

La secrezione vaginale normale non è irritante mentre le secrezioni da vaginite sono accompagnate da prurito, eritema, a volte bruciore, dolore o lieve sanguinamento.

I criteri per la diagnosi 

Il primo passaggio è la visita ginecologica e successivamente il tampone vaginale che, tramite il prelievo di materiale biologico, permette una sua analisi mediante ricerca microbiologica. E’ un esame veloce e indolore ma richiede, per non inficiarne l’esito, di:

  • nelle 24 ore che lo precedono, astenersi dai rapporti sessuali ed evitare bagni in vasca
  • nella settimana antecedente, sospendere ogni terapia antibiotica e antimicotica
  • evitare irrigazioni vaginali, terapie locali in vagina (ovuli, candelette, ecc.)

Il campione viene posto in coltura su terreni specifici per ogni possibile agente patogeno e viene così esaminato.

La diagnosi si esegue anche mediante analisi estemporanee delle secrezioni vaginali.

Come prevenirla

Una buona prevenzione è sempre la cura migliore.

Per prevenire nuove infezioni è consigliato l’uso di biancheria intima di cotone e il cambio frequente degli assorbenti oltre a fare attenzione alla propria alimentazione, con una dieta sana e povera di zuccheri semplici, oltre all’uso di probiotici sotto forma di fermenti lattici come il Lactobacillus Rhamnosus.

Inoltre è molto importante anche l’igiene perineale :

  • pulirsi dalla parte anteriore a quella posteriore dopo ogni evacuazione e minzione.
  • lavarsi le mani.

Vaginite da Candida e alimentazione

E’ importante fare  attenzione a ciò che mangiamo perché un’alimentazione sbagliata può essere un fattore predisponente all’instaurarsi di un’infezione da Candida, soprattutto per chi hai avuto delle recidive.

Gli alimenti che possono aiutare a difendersi dalla Candida albicans, ovviamente se non intolleranti o allergici, sono:

  • yogurt al naturale
    • cereali integrali e riso
    • pesce ed eventualmente carne bianca magra
    • olio extravergine di oliva

Diversamente, gli alimenti che è meglio evitare o consumare moderatamente sia in presenza della malattia che per evitare il proliferare della candida albicans sono:

  • alimenti ricchi di zuccheri semplici come dolci o gelati
    • frutta troppo ricca di zuccheri come ad esempio cachi, fichi, banane, uva, frutta secca, canditi e frutta sciroppata
    • succhi di frutta e bevande zuccherate
    • bevande alcoliche
    • cereali raffinati, il pane e tutti i prodotti da forno che contengono lieviti.

Ovviamente la dieta può rappresentare solo un supporto alla terapia indicata (non può in alcun modo sostituirsi a essa) né può bastare da sola a effettuare una prevenzione totale.

La funzionalità intestinale deve essere mantenuta buona.

Il pavimento pelvico deve essere riportato ad un normale tono con adeguata ginnastica perineale.

Si consiglia di evitare l’accumulo di umidità in eccesso, di mantenere la vulva pulita e indossare abiti larghi e di cotone, in modo da permettere all’aria di circolare cosa che consente di ridurre l’umidità della vulva e la crescita di funghi.

Importante limitare, dove possibile, l’uso di antibiotici.

Ti consigliamo comunque di parlare sempre con il tuo ginecologo prima di cambiare regime alimentare.

Il trattamento

Su indicazione del medico, in genere il primo trattamento è a base di farmaci topici o orali(composti azolici e tiazolici topici con ovuli e creme applicati localmente ) che portano a risoluzione in circa l’85% dei casi.

Le recidive purtroppo sono frequenti anche dopo terapia specifica  e richiedono una soppressione a lungo termine con farmaci orali.

Esistono diversi protocolli da seguire che il proprio ginecologo avrà cura di proporre.

E’ una infezione trasmissibile sessualmente pertanto bisogna evitare i rapporti fino a completa guarigione.

dott.ssa Anna Bernabei Biondi Santi

[Fonte: DossierSalute.com]