Dott.ssa Anna Bernabei

Dott.ssa Anna Bernabei

Le infezioni sessualmente trasmesse (IST) sono un vasto gruppo di malattie infettive e possono essere causa di sintomi acuti, infezioni croniche e gravi complicanze per milioni di persone nel mondo.

Quali sono le IST?

Come riporta l’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità), si conoscono oltre 30 diversi patogeni, tra batterivirusprotozoi e parassiti responsabili di IST.

Vediamo come si differenziano.

Le principali infezioni causate da batteri sono:

  • Infezione da clamidia.
  • Gonorrea.
  • Sifilide.
  • Ulcera venerea o cancroide.
  • Donovanosi o Granuloma inguinale.
  • Infezioni batteriche non gonococciche e non clamidiali.

Le principali infezioni causate da virus sono:

  • Infezione da Hiv.
  • Herpes genitale.
  • Condilomi ano-genitali
  • Epatite B e C.
  • Mollusco contagioso.
  • Infezione da cytomegalovirus.

L’Infezione da trichomonas è causata da protozoi mentre la Pediculosi del pube e la Scabbia sono causate dai parassiti.

Come si trasmettono le infezioni genitali?

La modalità di trasmissione è comune sia se parliamo di batteri, virus, protozoi o parassiti.

Gli agenti si trasmettono durante qualsiasi tipo di rapporto sessuale (vaginale, anale, orale) attraverso lo scambio di liquidi organici infetti come sperma, secrezioni vaginali e saliva.

Inoltre è possibile ammalarsi anche con solo il contatto diretto della pelle nella zona genitale, delle mucose genitali, anali e della bocca.

Alcune infezioni si possono trasmettere attraverso il sangue oppure dalla madre al nascituro (come avviene per l’herpes genitale e la clamidia) in corso di gravidanza, durante il parto o attraverso l’allattamento.

È importante ricordare che, anche se si è già avuta una IST, ci si può contagiare di nuovo.

Considerato l’attuale periodo, è necessario fare chiarezza di come le IST non si trasmettono:

  • colpi di tosse.
  • Starnuti.
  • Mezzi pubblici.
  • Ufficio.
  • Contatti sociali usuali.
  • Dalle zanzare o da altri animali.
  • L’uso delle toilette.

Come si può sapere se si ha contratto una IST?

In generale, è sufficiente la visita del medico specialista che, in un gran numero di casi,  riconosce la malattia semplicemente osservando le lesioni presenti a livello genitale o in altre zone del corpo.

Se si ha il dubbio di essersi infettati, è importante fare dei test di laboratorio che, a seconda delle diverse IST, possono essere eseguiti sul sangue, su un tampone rettale o faringeo, su un campione di urina o di saliva.

Su un tampone cervicale o vaginale per la donna, su un tampone uretrale o sullo sperma per l’uomo. 

La diagnosi precoce è fondamentale per:

  • impostare rapidamente una terapia e quindi alleviare i sintomi.
  • Prevenire le possibili complicanze.
  • Evitare la trasmissione ad altre persone.

È importante inoltre ricordare che chiunque può avere una IST o essere infetto senza mostrarealcun segno dell’infezione.

Vediamo nello specifico due malattie sessualmente trasmissibile e molto comuni tra la popolazione: la clamidia e l’herpes genitale.

La clamidia (Chlamydia trachomatis)

La clamidia è la IST più frequente in Europa ed è causata da un batterio.

Colpisce maggiormente le donne rispetto agli uomini e oltre due terzi di tutti i casi vengono riscontrati in giovani tra i 15 e i 24 anni.

Se non adeguatamente curata, nelle donne si può sviluppare la malattia infiammatoria pelvica.

Si tratta di una infezione della parte superiore del sistema riproduttivo femminile ed è una patologia che può causare sterilità e infertilità nel 10/40% dei casi.

Inoltre l’infezione da clamidia aumenta la probabilità di infettarsi con il virus dell’HIV ed è soggetta a recidive, anche se ci si è già infettati e successivamente guariti.

Quali sono i sintomi della clamidia?

Secondo le statistiche, circa il 75% delle donne e il 25% degli uomini infettati non presentano nessun sintomo.

Nel restante 25% delle donne infettate possono presentarsi i seguenti sintomi:

  • perdite vaginali biancastre.
  • Sanguinamento tra un ciclo mestruale e l’altro.
  • Dolori al basso addome.
  • Dolori durante i rapporti sessuali.
  • Disturbi urinari.

Differentemente, negli uomini infettati possono presentarsi i seguenti sintomi:

  • bruciori urinari.
  • Fuoriuscita di liquido trasparente dall’orificio uretrale esterno.
  • Arrossamento del glande.
  • Dolore e gonfiore dei testicoli.

In entrambi i sessi, in caso di rapporto anale, il retto si può infettare e provocare dolori, perdite e sanguinamenti dall’ano mentre se la clamidia è trasmessa attraverso un rapporto orale, può infettare la gola e dar luogo a una faringite.

Come diagnosticare la clamidia?

L’infezione viene diagnosticata attraverso un test di laboratorio per entrambi i sessi.

In base alla sintomatologia e della parte da trattare, si esegue un

  • tampone rettale.
  • Tampone faringeo.
  • Campione di urina.
  • Tampone cervicale per la donna.
  • Tampone uretrale per l’uomo.
  • Analisi sperma per l’uomo.

È opportuno fare il test dopo circa 10-20 giorni da un rapporto sessuale non protetto.

In cosa consiste la terapia se il risultato dei test è positivo?

Una volta conclamata l’infezione da clamidia tramite i test di laboratorio, la terapia consiste nell’assunzione di antibiotici specifici prescritti dal medico e non avere rapporti sessuali sino alla fine della cura.

Inoltre è necessario avvertire tutti i partner con i quali si sono avuti rapporti sessuali nei tre mesi precedenti all’infezione affinché a loro volta si rivolgano allo specialista ed effettuino i test.

Dopo 4-6 settimane e completata la terapia antibiotica, si consiglia sempre di eseguire sempre un altro test e nel caso risultasse ancora positivo, di rivolgersi nuovamente al medico.

La terapia deve essere seguita da entrambi i partner per essere sicuri di non passarsi nuovamente il batterio

Se la clamidia non viene curata, si possono correre dei rischi?

Se l’infezione non viene trattata, può progredire e avere serie conseguenze sia a breve che a lungo termine:

  • nelle donne l’infezione può diffondersi e causare dolori al basso addome, problemi durante la gravidanza e perfino sterilità/infertilità.
  • Nelle donne in gravidanza l’infezione può essere trasmessa al nascituro al momento del parto e il bambino potrebbe sviluppare un’infezione agli occhi e ai polmoni.
  • Negli uomini l’infezione può raggiungere i testicoli causando dolore e febbre e, anche se più raramente, portare a sterilità/infertilità.
  • in entrambi i sessi può insorgere una congiuntivite trasportando involontariamente il batterio dai genitali all’occhio con le mani non lavate.

Come prevenire l’infezione da clamidia

La prevenzione è sempre la migliore cura pertanto si consiglia di seguire le regole del sesso protetto come l’uso del preservativo.

Considerati i rischi, alle donne in gravidanza è fortemente raccomandato eseguire il test per clamidia e alle donne sessualmente attive con meno di 25 anni o che cambiano frequentemente il partner sessuale, si consiglia di effettuare il test almeno una volta all’anno.

L’herpes genitale (Herpes simplex virus)

L’herpes genitale è un’infezione diffusa in tutto il mondo, colpisce il 10% della popolazione ed è causata da Herpes simplex virus di tipo 1 o 2.

Nell’80% dei casi non dà sintomatologia e sono le donne ad essere maggiormente colpite rispetto agli uomini.

L’herpes genitale aumenta moltissimo la probabilità di infettarsi con il virus dell’HIV.

Anche a distanza di anni, il virus rimane in genere inattivo nell’organismo senza dare sintomi e proprio come l’herpes delle labbra, può riattivarsi in condizioni di stress psico-fisico o abbassamento delle difese immunitarie.

Come avviene il contagio da herpes?

Come per le altre IST, il contagio avviene attraverso tutti i tipi di rapporti sessuali (vaginali, anali, orali).

Inoltre una madre infetta può trasmettere il virus al nascituro al momento del parto o, più raramente, durante la gravidanza e l’allattamento.

Come si manifesta l’infezione?

Nell’80% dei casi l’infezione è asintomatica oppure purtroppo non viene riconosciuta.

Se non è adeguatamente curata o diagnosticata in tempo, l’infezione può espandersi nelle zone intorno ai genitali e in questi casi, dopo qualche giorno, i sintomi scompaiono spontaneamente ma possono ricomparire.

Come agisce il virus?

Il virus Herpes simplex agisce in 2 tempi, ovvero con una prima infezione e con la ricomparsa.

Durante la prima fase si registra il primo episodio della malattia ossia la prima infezione che può passare inosservato perché i sintomi spariscono nel giro di circa pochi giorni.

Purtroppo il virus rimane dormiente nel corpo e nel 50-60% dei casi, si presenta periodicamente la seconda fase della malattia, ossia la ricomparsa provocando sintomi simili a quelli della prima volta.

La ricomparsa dell’infezione può essere provocata da varie cause:

  • stress.
  • Febbre.
  • Mestruazioni.
  • Infezioni.
  • Esposizione alla luce solare.
  • piccoli traumi in seguito a rapporti sessuali.

La prima infezione da Herpes simplex

La prima fase dell’infezione da herpes genitale, generalmente 4-7 giorni dopo il contatto sessuale, si manifesta con:

  • prurito.
  • Bruciore.
  • Dolore nell’area genitale.
  • Dolore quando si urina.
  • Comparsa di vescicole nella zona genitale o anale.
  • Febbre.
  • Malessere generale.
  • Dolori muscolari.
  • Ingrossamento dei linfonodi inguinali.
  • Infiammazione del retto.

Successivamente, le vescicole si trasformano in ulcere che scompaiono in pochi giorni.

La seconda fase, la ricomparsa

Circa il 70% delle persone che hanno avuto una prima infezione può avere la ricomparsasoprattutto entro il primo anno.

Le ricomparse, nei primi 2-3 anni dopo la prima infezione, possono manifestarsi diverse volte con le caratteristiche vescicole.

La frequenza di ricomparsa di solito si riduce negli anni successivi ma possono ripresentarsi anche sporadicamente per molti anni.

Come si riconosce l’infezione di herpes genitale?

Riconoscere la malattia è abbastanza semplice quindi è sufficiente la visita del medico specialistache osservando le lesioni presenti a livello genitale, se non sono già scomparse, o in altre zone del corpo.

Le vescicole compaiono dopo circa 2-13 giorni da un rapporto sessuale non protetto.

Qual è la terapia per l’herpes genitale?

Dopo essersi recati dal medico specialista e aver diagnosticato la malattia, la terapia consiste nell’assumere farmaci antivirali per diminuire i sintomi e la frequenza delle ricomparse, anche se non sempre riescono a curare definitivamente l’infezione, pertanto l’herpes può ripresentarsi.

Ovviamente durante la terapia è consigliato astenersi dai rapporti sessuali.

Come prevenire l’infezione da herpes

Come per le altre malattie trasmissibili sessualmente è consigliabile seguire le regole del sesso sicuro e astenersi se uno dei due partner presenta delle vescicole sui genitali.

Inoltre è importante:

  • utilizzare il preservativo in tutti i rapporti occasionali e con ogni partner di cui non si conosce bene lo stato di salute.
  • ridurre il numero dei partner sessuali perché con quante più persone si hanno rapporti sessuali non protetti tanto più si è a rischio di contrarre una IST.
  • se si ha, o se il proprio partner ha, un’infiammazione o un’ulcera o una lesione nell’area genitale, anale o attorno alla bocca oppure delle perdite genitali da vagina, pene o ano, evitare rapporti sessuali di qualsiasi tipo (vaginali, anali, orali).
  • evitare i rapporti sessuali mentre si sta seguendo una terapia per una IST.
  • e si hanno numerosi partner occasionali, effettuare con regolarità test per le IST e per l’HIV.

Risorse utili

  • le pagine del sito Oms dedicate alle Ist : https://www.who.int/news-room/fact-sheets/detail/sexually-transmitted-infections-(stis)
  • il report Oms “Global health sector strategy on sexually transmitted infections 2016–2021” di giugno 2016 https://apps.who.int/iris/bitstream/handle/10665/246296/WHO-RHR-16.09-eng.pdf?sequence=1
  • le pagine dedicate alle Ist sul sito dei Cdc: https://www.cdc.gov/std/general/default.htm

Dott.ssa Anna Bernabei – Ginecologo a Siena

[Fonte: DossierSalute.com]